ClimarisQ simula la nostra percezione del cambiamento climatico
Anche se l’aumento della temperatura media globale rappresenta un rischio diretto di estinzione per molte specie viventi, la percezione umana del cambiamento climatico avviene attraverso eventi estremi come l’osservazione di irregolarità delle precipitazioni,(inizio tardivo della stagione delle piogge, cessazione anticipata delle piogge e maggiore frequenza di sacche di siccità), o esperienza di temperature sempre più calde che hanno effetti significativi sull’agricoltura e sulla salute. ClimarisQ simula eventi climatici estremi e il loro impatto sulle società umane utilizzando modelli climatici reali.
Eventi estremi e cambiamenti climatici
Il legame tra lo sviluppo della nostra conoscenza del clima e la previsione degli impatti meteorologici estremi rimane una sfida per gli scienziati interessati al clima. La questione del legame tra il riscaldamento globale e l’aumento degli eventi meteorologici estremi registrati dai meteorologi non ha quindi una risposta definitiva o assoluta. Essa differisce a seconda del tipo di evento in questione. Mentre per alcuni eventi ci sono pochi dubbi sul legame, per altri è ancora necessaria una grande quantità di dati prima di poter stabilire un possibile nesso causale. In ClimarisQ, le sfide economiche e sociali poste dagli eventi sono rappresentate con un simulatore costruito a partire dai modelli IPCC.
Eventi estremi in ClimarisQ
ClimarisQ include un generatore di eventi estremi realistici (ondate di calore e di freddo, forti piogge e siccità) costruito a partire dai dati di diversi modelli climatici IPCC e validato con dati di rianalisi (~osservazioni reinterpolate da un modello climatico su una griglia numerica) ERA5. Le caratteristiche degli eventi estremi implementate in ClimarisQ sono l’intensità media, la durata degli episodi e la loro frequenza. Questi tre indicatori sono stati derivati sotto lo scenario IPCC RCP8.5 che è lo scenario climatico più pessimistico con un forcing radiativo di +8,5W/m2 ed emissioni di gas serra compatibili con uno scenario “business as usual”. Il lavoro di implementazione (tirocinio di Soren François alla LSCE sotto la direzione di Davide Faranda) è consistito in due diverse fasi: i) caratterizzazione degli eventi estremi nei modelli rispetto alle osservazioni del XX secolo, ii) realizzazione di un simulatore di eventi estremi per concentrazione di CO2. La realizzazione di questo generatore si basa sui dati del modello climatico selezionato dall’analisi dei diversi modelli effettuata in precedenza. La creazione di questo simulatore si basa su un modello matematico basato sulla teoria dei valori estremi che permette una descrizione rigorosa della probabilità di eventi estremi. Anche questo generatore utilizza i dati di 15 grandi metropoli di ogni continente (America del Nord, America del Sud, Europa, Africa, Asia e Oceania) che per l’importante concentrazione di persone, la loro posizione di grandi poli economici, costituiscono aree sensibili ed essenziali nello studio degli eventi estremi climatici. Il legame tra lo sviluppo delle nostre conoscenze sul clima e la previsione degli impatti meteorologici estremi rimane una sfida per gli scienziati interessati al clima.